Orazio, Giovenale, Plinio il Vecchio, Catone, Varrone, Marziale. La sfilza di romani illustri che decantavano le qualità dell’olio molisano (ai tempi era rinomato quello di Venafro) è lunga. Nel corso dei secoli il territorio regionale ha confermato la strabiliante capacità di tirare fuori delle olive di qualità superiore, base necessaria per ottenere un olio straordinario. Nel 1669 la famiglia Pignatelli, storica casata italiana nata attorno al 1100, ha iniziato a produrre olio. Una storia di successo lunga quasi 4 secoli, che continua oggi con l’Azienda Agricola Principe Pignatelli, con sede a Monteroduni (IS).

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Tremila ulivi secolari, una superficie di circa 100 ettari, 25 dei quali vocati a produzioni Bio e Dop. La produzione aziendale nella campagna 2015-2016 è stata di 150 quintali di olio che vanno a comporre un portafoglio di prodotti molto variegato. C’è l’extravergine di oliva classico, con una spremitura a freddo, effettuata entro le 12 ore dalla raccolta, un frantoio a ciclo continuo e il mantenimento di una temperatura inferiore a 27°C.IMG_20160226_103914 C’è l’extravergine D.o.p., i cui frutti provengono da uliveti certificati localizzati nelle aree previste dal disciplinare e da varietà autoctone selezionate; l’extravergine “Bio D.o.p.” da “agricoltura biologica”, risultato di una linea di lavorazione specifica e separata; l’extravergine d’oliva monovarietale di tre tipologie: “Aurina”, “Paesana bianca” e “Paesana nera”, ottenuto dall’omonima cultivar di Venafro, prodotto sempre nel frantoio aziendale con le olive che, entro sei ore dalla raccolta a mano, vengono trasportate per mezzo di Bins, stoccate in silos d’acciaio e molite.IMG_20160226_104008

Ottimi e sfiziosi anche i condimenti a base di olio extravergine al gusto, tra gli altri, di limone, aglio, peperoncino o tartufo bianco. Quella dell’Azienda “Prncipe Pignatelli” è una storia produttiva lunga quasi 400 anni. Gli antichi romani, che tempo fa stravedevano per l’olio molisano, ne rimarrebbero assolutamente entusiasti.

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