C’è chi le chiama “scarpelle”, chi “scorpelle”, chi “scroppelle” e chi “pizzell”. Sono tutti modi corretti di definire quelle ciambelle fritte, dorate e profumate, spesso “bagnate” nello zucchero, tipiche della cucina molisana.

Inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione da parte del Ministero delle politiche agricole sono una merenda, o un dolcetto da fine pasto, dal gusto assolutamente unico. C’è chi le porta sulla tavola nel periodo di Carnevale, chi invece nel periodo di Natale, sta di fatto che costituiscono un caposaldo della cucina molisana, di frequente protagoniste di manifestazioni popolari e paesane locali. Ancora calde e fumanti sprigionano profumi di panificazione, a cui si accompagna la morbidezza delle patate lessate e il pungente tocco della cannella macinata fresca.

Che viviate a Milano oppure in Nuova Zelanda ecco a voi la ricetta per sentirvi un po’ più molisani:

Per circa 25 scarpelle:

  • 500 gr di farina
  • 4 uova
  • 8 cucchiai zucchero
  • 4 cucchiai di olio di oliva (o, per la versione più croccante e rustica, di sugna)
  • un cubetto di lievito di birra
  • 4 stecche di cannella macinata fresca
  • 4 patate di media grandezza, bollite e schiacciate.

Una volta preparato, l’impasto deve essere lasciato a lievitare a lungo.

Poi ne vengono presi piccoli pezzetti e vanno fatti a forma di ciambelline, che vengono fritte in abbondante olio. Sarebbe perfetto un buon extravergine d’oliva molisano, ma può andar bene anche un olio di semi. I più nostalgici, invece, possono aggiungere un po’ di sugna in pentola.

Alla doratura delle ciambelline tutto sarà compiuto e potrete godere del frutto del vostro lavoro.

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