Era una notte gelida, quella del 27 dicembre del 1963. Una notte dopo la quale gli Abruzzi non furono più gli stessi. La notte in cui fu “partorito” il Molise per come lo conosciamo oggi, la Regione più giovane d’Italia.

Ma ci fu chi non accettò questa separazione e si mise di traverso. Geograficamente. Rimanendo un po’ di qua e un po’ di là, abruzzese ma anche molisana. La “ventricina”, il salume che lega a tavola le tradizioni delle due Regioni una volta unite, la “macroregione” che accomuna, attorno a una tavola imbandita e profumata. Il prodotto che, non sapendo da che parte rimanere, ha scelto di non scegliere, ancorandosi alle tradizioni gastronomiche di entrambi i territori. Che la amano come se il divorzio non si fosse mai consumato.

È un salume rustico, verace, diretto, che ti pone faccia a faccia con il gusto della materia prima di cui è composta senza fronzoli, senza filtri. Per la sua preparazione la carne di maiale viene tagliata a punta di coltello e ha bisogno di almeno due mesi per venire alla luce. Deve avere una nota di piccante, ma mai oltre il necessario perché la funzione del peperoncino non è solo quella di dare sapore, ma soprattutto di garantirne la conservazione anche per diversi mesi.

Una “ventricina” artigianale è riconoscibile alla vista, di forma allungata e stretta, spigolosa e grezza. Gli artigiani della Natilli 1967, bottega di produzione di carni con sede a Campobasso, mettono tutta la passione di una volta per produrla allo stesso modo di due secoli fa. La chiamano “la golosa”, quella splendida eccellenza gastronomica che si mise di traverso tra Abruzzo e Molise e non lasciò mai più. Né l’uno né l’altro.

2 thoughts on “La golosa “ventricina”, il salume che tra i due “genitori” scelse di rimanere con entrambi

  1. La poesia gastronomica che ho appena letto mi ricorda la mia infanzia di Guglionesano che alla chiusura della scuola passava l’estate in campagna dagli zii che abitavano in campagna . La masseria era ubicata al confine con Montenero di Bisaccia la patria della Ventrecina ( così mi diceva la mia amata zia ) che la preparava veramente con maestria con un profumo ed un sapore che rapivano .
    L’Abbruzzo ed il Molise non si sono mai veramente separate siamo simili ed amiamo le stesse cose e le chiamiamo allo stesso modo.

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