È un infallibile indicatore della salute delle acque. La “trota fario”, abitante tipico di moltissimi fiumi molisani, è un pesce molto molto esigente. Basta la minima traccia di inquinamento e scompare. Inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dalla Regione è un predatore scaltro e sospettoso, che riesce a tenere testa al più esperto dei pescatori.

Il corpo della trota fario è allungato, la sua testa è robusta, più acuminata verso la mascella, che è dotata di forti denti. Molto robuste anche le pinne. Caratteristica fondamentale sono le chiazze rotonde nere sul dorso e soprattutto quelle rosso vivo (o comunque brune) sui fianchi, disposte ordinatamente in senso orizzontale. La sua lunghezza media varia in base ai corsi d’acqua in cui vive. Nei piccoli ruscelli montani non supera quasi mai i 30 cm di lunghezza e i 3 hg di peso, mentre nei torrenti più grossi e nei fondovalle degli stessi e nei laghi alcuni esemplari possono raggiungere pesi anche di 5-7 kg.

La sua carne è probabilmente la più apprezzata tra tutti i pesci d’acqua dolce, dal sapore delicatissimo, leggero, fresco. È molto proteica e scarsa di grassi, ricca di potassio e fosforo, adatta a diversi tipi di cottura. Al cartoccio, arrosto, al vapore, al forno sono solo alcune delle soluzioni gastronomiche che possono coinvolgere la trota fario. In Provincia di Isernia sono presenti molti allevamenti, che permettono di mantenere un alto livello di popolamento dei fiumi.

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