Dal Molise “viene fuori l’immagine di un’Italia che vive la lentezza come un valore aggiunto, che scandisce il tempo contando i secondi e non passando direttamente alle ore” scrive Giuseppe Cerasa, nell’introduzione alla “Guida ai sapori e ai piaceri del Molise 2017-2018”, edita dal gruppo L’Espresso e disponibile da ieri in edicola.

Sfogliando le pagine ci si avventura in uno splendido viaggio tra 135 ristoranti, 122 botteghe del gusto, il tessuto produttivo di 35 caseifici (1 ogni 9.000 abitanti), 130 agriturismi, B&B e country house. E poi 17 produttori di vino, 14 produttori di olio, con una panoramica sulle feste di piazza, le ricorrenze e la profondità storica che quelle occasioni richiamano.

Si, perché come scrive lo stesso Cerasa, “ci sono Regioni come il Molise che ancora non sono riuscite a comunicare diversità, originalità, ma è solo apparenza. Poi vai a guardare, vai a raccogliere storie, vai a catalogare eventi e testimonianze, scendi a toccare con mano la realtà che seppur piccola dà segni di estrema vivacità”.

Tra gli itinerari del gusto e della tradizioni segnalati troviamo il caciocavallo di Agnone, le Campane di Agnone, il Caprino di Montefalcone nel Sannio, le Ceramiche di Pescolanciano, i Coltelli di Frosolone, i Fusilli molisani, i Meleti di Castiel del Giudice, il Pecorino del Matese e del Sannio, la Signora di Conca Casale, la Stracciata di Agnone, il Tartufo di San Pietro Avellana, la Ventricina di Montenero di Bisaccia.

Il cibo e il territorio sono il punto di partenza su cui fare perno come da un trampolino, per saltare e tuffarsi nelle mille pieghe di una Regione ancora tutta da scoprire.

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